Il Sè nell’Altro

Il Sè nell’Altro

D. Stern

In un certo senso, abbiamo bisogno di incontrare lo sguardo dei nostri simili per formarci come individui e mantenerci tali

C’è uno specchio che ci aiuta a comprendere chi siamo, a rendere più nitida la nostra immagine, ad indagare molti aspetti della nostra personalità: gli altri.

Le matrici del Sé si creano e si rinnovano nelle relazioni significative. L’identità di ognuno si costruisce nella storia, sulla base della qualità delle relazioni intrecciate nella vita, sulle stimolazioni ricevute, sui condizionamenti rapportuali e ambientali. Nella relazione ogni essere umano trova risposta al suo bisogno di vicinanza, protezione, sicurezza e un riscontro positivo al suo comportamento e alla sua persona. È quanto avviene nell’infanzia e nell’età adulta, anche nel rapporto di coppia.

Quello che siamo è il frutto di relazioni e di confronti, anche quando rispondiamo alla domanda “chi sono Io?” è facile accorgerci che la risposta è sempre fondata sulle relazioni e sul legame con i nostri “altri” più significativi. Le persone e le relazioni hanno il potere di restituirci molto di noi stessi.

Ogni incontro ci trasforma, continuamente. Non è un caso quindi che il principale strumento di lavoro in una psicoterapia sia la relazione terapeutica, ovvero la relazione che si stabilisce tra lo psicoterapeuta ed il cliente, la quale prevede un “lavoro a quattro mani” in un clima di reciproca fiducia. Il terapeuta si propone come risorsa umana in grado di stimolare il cambiamento, anche a livello interpersonale, cioè delle relazioni che il cliente intrattiene all’esterno. E’ importante sottolineare che la relazione terapeutica non implica solo il livello della comunicazione verbale, ma si costruisce anche attraverso una comunicazione emozionale tra terapeuta e cliente nel corso della quale il primo resta continuamente in contatto con le sensazioni che il cliente gli evoca e con le emozioni che questo riferisce.

La relazione terapeutica rappresenta un contesto privilegiato nel quale il cliente può sperimentare un tipo di relazione sicura ma allo stesso tempo perturbante.